Il Diritto Penale del Nemico in Colombia
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Gli ultimi anni in Colombia saranno ricordati per l’ascesa e il consolidamento del diritto penale del nemico che ha sguinzagliato i vari apparati dello Stato contro gli oppositori.
Il Diritto Penale viene negando con forza la condizione di persona ai settori più deboli del tessuto sociale e, in particolar modo, ai detrattori del governo. Anche di fronte a uno studente, si mettono in moto, direttamente dalle aule parlamentari, le dinamiche di stigmatizzazione che lo dipingono come un “nullafacente” e un “hater sociale” fino a criminalizzarlo poiché il suo esercizio del diritto alla protesta perturba lo status quo.
Per usare le parole di Zaffaroni, il nemico non è un reo qualunque. È l’Altro, il bizzarro, il dissidente, l’escluso sociale[1].
La nostra classe dirigente ha costruito il nemico sulla base di stereotipi che si incarnano in una vaga massa criminale: gli “Altri” per differenziarli da “noi”, le “persone per bene” e dunque giustificare la strage dei “morti buoni”.
Questi altri sono i più poveri, gli oppositori e gli stranieri a cui si aggiungono le donne emarginate che si vedono obbligate a ricorrere a procedure abortive clandestine e i giovani delinquenti[2], bersaglio della criminologia mediatica esercitata dai conduttori della radio e della televisione.
È ormai una prassi etichettare come “vandali” gli studenti che protestano nelle strade colombiane, esigendo un’educazione pubblica e gratuita per tutti i cittadini, come in qualunque Stato Sociale di Diritto.
Con gli accordi di pace si è cercato di spostare il nemico nelle città[3]. I difensori dei diritti umani, gli ambientalisti e gli attivisti sono regolarmente schedati dagli apparati di intelligence. Si è dichiarata la guerra contro un settore della popolazione con la permanente presenza dell’esercito nelle strade. Ciò delegittima al medesimo diritto penale, uno strumento concepito per una società in pace[4].
È importante notare che gli avvocati della Primera Línea Jurídica sono riusciti a ottenere la libertà di più di 250 manifestanti, catturati arbitrariamente. Non si tratta solamente del manifestante, anche gli avvocati difensori vengono criminalizzati. Il Procuratore Capo della Repubblica ha rilasciato dichiarazioni contro di noi, vincolando il nostro nome a gruppi armati di matrice terroristica. Tali affermazioni sono mendaci e lontane dal vero: hanno infatti lo scopo di infangare il nostro lavoro il cui valore è stato riconosciuto da organizzazioni internazionali.
Il nuovo autoritarismo si è radicato facilmente nel narcostato colombiano, la cui classe media è indebitata e avida di soldi facili.
Il diritto penale è stato permissivo con la giustizia amministrata dai latifondisti e la brutale repressione dei manifestanti in cui si può risaltare l’uso della tortura e il ricorso a pratiche brutali esemplari come: le decapitazioni, l’espulsione degli stranieri e i massacri[5].
Le Procure della Repubblica si sono specializzate nel gonfiare le accuse per evocare l’opaca aura del terrorismo intorno all’oppositore ed al manifestante.
La falsa guerra contro la droga ha permesso allo Stato colombiano di introdurre elementi tipici del sistema inquisitivo come la ricompensa corrisposta al delatore, la vigilanza di massa, l’agente provocatore e l’uso di testimoni falsi.
Un altro punto della strategia repressiva non può non essere la persecuzione ai giornalisti che con coraggio portano avanti il proprio lavoro di revisione e memoria storica sia in Colombia che dall’esilio.
La nostra generazione non aveva vissuto in uno Stato che dichiara guerra al proprio popolo, la gran maggioranza del quale soddisfa i requisiti dell’idea di Nemico. Ê opportuno infatti considerare che la Colombia è il paese con il più alto tasso di disuguaglianza dell’America Latina secondo il Coefficiente di Gini[6]. Il primato spetta a Haiti dove 26 ex-militari colombiani sono indagati per il sequestro, la tortura e l’omicidio del presidente della nazione vicina.
Nonostante la Consulta colombiana abbia dichiarato incostituzionale l’ergastolo per i pedofili, il governo non si preclude di percorrere la via referendiaria per approvare un tale obrobrio.
Concludendo, gli ultimi anni saranno ricordati tra i più oscuri della storia del diritto penale in Colombia, quelli del Diritto Penale del Nemico.
* Originalmente publicado en Endangered Lawyers en el Day of the endagered lawyer
[1] Zaffaroni, Eugenio Raúl. El enemigo en el Derecho Penal. Editorial Ibañez. Bogotá, pag. 153.
[2] INPEC – Instituto Nacional Penitenciario de Colombia. Informe estadístico enero 2019. Bogotá.
[3] Temblores ONG e INDEPAZ ONG. Informe a la CIDH sobre la violación sistemática de la Convención Americana y los alcances jurisprudenciales de la Corte IDH con respecto al uso de la fuerza pública contra la sociedad civil en Colombia en el marco de las protestas realizadas entre el 28 de abril y el 12 de mayo de 2021. Bogotá, junio de 2021.
[4] Temblores ONG. Bolillo, Dios y Patria. Informe de junio de 2021. Bogotá.
[5] INDEPAZ ONG. Masacres en Colombia durante el 2020, 2021 y 2022. Informe del 23 de enero de 2022. Bogotá.
[6] Alcaldía Mayor de Bogotá. Coeficiente de Gini para Bogotá y la región. Agosto de 2016. Bogotá.